3° quarto di finale: Grinta contro dolcezza


Cari trashini,
nei quarti di finale non ci sarà introduzione, ma continuerete a votare per la vostra introduzione preferita.
La settimana appena trascorsa ha visto l’eliminazione del Sommo Poeta Carrisi, che, dopo aver guidato la classifica nelle prime settimane, è scivolato in quarta posizione. Restano in gara i rap di G&G, finalista quasi certo, e si giocano l’altro posto in finale l’intervista ai fuori sede e l’intervista al dr. Giuranna. Potete ancora esprimere DUE preferenze.


Oramai la squadra “Napoli” è uscita dalla TrashCup, quindi da ora in avanti parleremo solo di rappresentanti del “Resto d’Italia”. E nessuno rappresenta l’Italia meglio di Wanna Marchi, la cui carriera si riassume in tre tappe: professione umile, personaggio popolare, galera. Accompagnata dal gruppo meteora dei Pommodores, Wannona si è fatta largo nella TrashCup eliminando prima Lisa Castaldi e poi Ida Rendano.
Passerò il resto della mia vita a chiedermi perché degli anni Ottanta si ricordano gli eccessi di Peter Gabriel mentre cantava “Shock the monkey” e non quelli di Wanna Marchi e dei Pommodores mentre declamavano le liriche di “D’accordo?”. È giusto richiamare alla memoria Wanna che strimpella “Sei totale!” e che cerca di strappare la camicia ad un Pommodoro, mentre gli urla “sììììì”. Neanche Ozzy Osbourne era mai arrivato a tanto.

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Ma sarebbe ingiusto non ricordare i meravigliosi anni Ottanta anche per aver visto la nascita artistica di Aida Satta Flores, di cui, a vent’anni di distanza, ancora ne avvertiamo traccia. Già, perché gli inizi di Aida furono caratterizzati da un grande successo di critica. Ed adesso lei ha raggiunto il culmine della sua carriera, diventando la rivelazione della TrashCup, in grado di eliminare due capisaldi della competizione, quali Giuseppe Junior e Loredana Lecciso.
Cos’è che può portare una cantante impegnata, apprezzata dalla critica e vincitrice del Premio Tenco, ad essere una protagonista della TrashCup? Dei versi poetici come “Le mie mele che per te senza buccia come vuoi tutto il giorno pesano”, ovvero una ninna nanna che ha come protagoniste le tette, ma non solo (“La chitarra sotto per compagnia, uno scudo di legno dipinto per gelosia”). Il pezzo è stato ad un passo ad andare a Sanremo, ma è finito qui!



Adesso diventate voi i protagonisti. Immergetevi negli anni Ottanta e scegliete se in un’epoca del genere sarebbe stato meglio tirare fuori la grinta di Wanna o se addolcirsi sul petto di Aida.

Per guadagnare punti per il concorso mp3sh (vedi regolamento…) lasciare, oltre al voto, un commento a sostegno di uno dei due sfidanti o un’analisi sulla sfida.

Pubblicato 24 luglio 2011 da trashcup in Senza categoria